Storia

Le sue più antiche vicende risalgono al basso Medioevo, quando la decania di San Maurizio (centro amministrativo e religioso di un territorio più vasto) era una delle quattro comprese nella comunità di Intra, Pallanza e Valle Intasca. Il toponimo viene fatto derivare dagli studiosi dal latino volgare GUIFFA o GUIFA col significato di ‘segno opposto a una proprietà, a un fondo’; altri lo farebbero derivare dal verbo germanico “wifa”, col significato di ‘termine di confine’. Nel 1447 Filippo Maria Visconti diede in feudo la decania di San Maurizio della Costa ai marchesi Morigia. Essi tenevano banco di giustizia a Ceredo e risiedevano nel castello di Frino che divenne, nel XVII secolo, con il cardinale Giacomo Antonio Morigia, precettore del granduca di Toscana e arcivescovo di Firenze, un luogo d’incontro di artisti e letterati che diedero vita a un rinascimento lacustre. Nel XVIII secolo il territorio passò poi in feudo ai Borromeo, i signori del lago; seguì quindi le vicende del circondario. Tra le testimonianze storico-architettoniche, degni di nota sono vari edifici religiosi, tra cui: la chiesa di Santa Croce (XVIII secolo) e il santuario della SS. Trinità con affreschi e cappelle del Seicento. L’oratorio vicino al castello di Frino ospita una Natività dipinta nel 1860 da uno dei maggiori esponenti della pittura lombarda dell’Ottocento. Le località di Frino e Susello sono inoltre ricche di oratori dipinti con raffigurazioni risalenti al Cinquecento, il più importante dei quali è la chiesa di Santa Maria Assunta di Susello, monumento nazionale, esistente già dal 1173. (http://www.italiapedia.it – agosto 2024). Il Sacro Monte di Ghiffa si trova pressoché immerso nella Riserva, quasi nascosto, come se facesse naturalmente parte del lago e dei boschi che lo contornano, o per meglio dire, quasi ne fosse una naturale continuazione. Si tratta di un complesso di ordine barocco, dedicato alla SS. Trinità, che si costituisce di un Santuario, tre cappelle e un porticato detto della Via Crucis. Le cappelle sono dedicate rispettivamente alla Vergine Maria, a San Giovanni Battista e ad Abramo.

La cappella dedicata a Maria, la più antica, edificata tra 1646 e 1647, si caratterizza per un impianto ottagonale con abside quadrato; la cappella di San Giovanni Battista (1659) ha invece una pianta centrale con un porto anulare che si può spesso rivedere nelle strutture architettoniche dei Sacri Monti; la cappella di Abramo (1701-1703) si presenta invece con una pianta cruciforme preceduta da un portichetto rettangolare. Queste ultime due cappelle presentano dipinti di particolare interesse quali sono il battesimo di Cristo nel Giordano e Abramo in adorazione. Il porticato della Via Crucis, al cui lato settentrionale si trova la cappella dedicata alla Vergine addolorata, costruita nel 1761, si costituisce di 14 arcata che poggiano su colonne di pietra.

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Sacro Monte di Ghiffa (sacrimonti.org)